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Teodoro Correr collezionista di Barocco

2024-09-23T12:55:20+02:00

Teodoro Correr, patrizio veneziano e fondatore del Museo Correr, si distinse per il suo collezionismo non convenzionale, privilegiando varietà e oggetti di valore documentario. Peculiare fu il suo interesse per il barocco, come manifestano dipinti e mobili, o le opere di Francesco Guardi e Pietro Longhi.

Teodoro Correr collezionista di Barocco2024-09-23T12:55:20+02:00

Profano e popolare: il presepe napoletano del Settecento

2024-09-02T10:20:46+02:00

Il presepe del Settecento non è incentrato sul racconto sacro e coinvolge importanti scultori, che impegnati nelle grandi commissioni per chiese e palazzi non mancano di cimentarsi anche nella modellazione dei "pastori". Nei secoli si scompone, si ricompone e si rinnova nelle case dei napoletani e a corte. Cosa ci racconta oggi?

Profano e popolare: il presepe napoletano del Settecento2024-09-02T10:20:46+02:00

La rivalutazione del barocco sulle riviste veneziane

2024-08-26T12:09:42+02:00

La rivalutazione del barocco veneziano, tra anni Venti e Trenta, passò anche dalle pagine della 'Rivista di Venezia" e de "Le Tre Venezie". Gli storici dell'arte veneta trovarono in questi periodici uno spazio dove mettere a fuoco un'età artistica ancora poco conosciuta.

La rivalutazione del barocco sulle riviste veneziane2024-08-26T12:09:42+02:00

Antonio Rinaldi e le cineserie “all’italiana”

2024-07-22T09:20:01+02:00

La storia del Palazzo Cinese della settecentesca Reggia di Oranienbaum, situata nei pressi di San Pietroburgo, si deve al genio architettonico di Antonio Rinaldi. Scopriamo nel presente post di Barocca-mente come il gusto per le cineserie confluì nella decorazione di questo gioello architettonico attraverso le opere di numerosi artisti italiani che collaborarono con l’allievo del grande Vanvitelli.

Antonio Rinaldi e le cineserie “all’italiana”2024-07-22T09:20:01+02:00

Capodimonte 1957. Caravaggeschi senza maestro

2024-07-08T10:17:37+02:00

Come vennero riallestite le opere del Sei e Settecento della Pinacoteca di Napoli con l’apertura di Capodimonte nel 1957? Ampia e moderna, la nuova Galleria raccontava i «pittori d’influenza Caravaggesca» ma con un grande assente.

Capodimonte 1957. Caravaggeschi senza maestro2024-07-08T10:17:37+02:00