Barocca-mente

Pensieri in comune sulla ricerca

Barocca-mente2022-04-07T17:41:41+02:00
[Figura 1] Italian painting and sculptures, 1300-1800, in Italian masters lent by the royal Italian government, January to March, 1940, New York, Museum of Modern Art

Un blog per un progetto

Le borse di alti studi sull’Età e la Cultura del Barocco hanno sempre portato a esiti scientifici di alto livello, tradotti nelle monografie della collana ASCEB.
La ricerca però non è solo il risultato finale, è anche il percorso che porta a tale risultato e che merita di essere raccontato per dare dimensione dello sforzo, della curiosità intellettuale e dell’entusiasmo che dietro vi si cela.
Allora perché non raccontare il work in progress, il processo e il senso delle ricerche, riflessioni, spunti, e magari anche divagazioni, che sostengono, gravitano e crescono attorno al progetto Quale Barocco?

Con Barocca-mente vogliamo fare proprio questo: sperimentiamo il format del blog per restituire alla nostra comunità di riferimento così come al pubblico interessato le tappe di crescita della ricerca e per svelare il laboratorio di idee e obiettivi che nutrono Quale Barocco.

Quale Barocco?
di Maria Beatrice Failla

Il 27 gennaio 1940, un sabato mattina, il Daily News dedicava due colonne della rubrica eventi e spettacoli di Manhattan alla lunga fila di taxi che la sera prima avevano depositato sulla cinquantatreesima una moltitudine di eleganti visitatori in abito da sera per la première della mostra sui capolavori dell’arte italiana allestita al Museum of Modern Art.

Dopo un itinerario che si era snodato da San Francisco a Chicago, le opere inviate dal governo Mussolini desideroso di colmare il tonfo di immagine dell’Italia fascista che con il rafforzamento dell’asse Roma-Berlino e la promulgazione delle leggi razziali si addentrava in una delle pagine più nere della sua storia, erano approdate a New York. Le scortavano due giovani storici dell’arte, Cesare Brandi e Giulio Carlo Argan, che per giorni avevano collaborato con il direttore Alfred H. Barr per predisporre una presentazione che valorizzasse, anche grazie alla ben calibrata illuminazione artificiale del museo progettato da Frank Lloyd Wright solo dieci anni prima, le singole opere in un inedito collegamento tra antico e moderno. “La presentazione moderna in ambiente modernissimo di capolavori antichi ha costituito una grande novità anche per New York”, racconterà in seguito Cesare Brandi.

Più che l’essenziale rinfresco alla “food and wine society” e la visita a sorpresa di una Greta Garbo talmente infagottata da non essere notata dallo staff del museo, l’attenzione del cronista è concentrata sulla presenza di un’urna dove i visitatori erano chiamati a depositare il voto per i loro capolavori prediletti. La Venere di Botticelli è in cima alle quotazioni, ma verrà scalzata a sorpresa da Tiziano, la cui severa compostezza del Ritratto di Paolo III di Capodimonte intriga forse maggiormente il pubblico americano.

Oggi ci stupiremmo di quanto il Ragazzo morso dal ramarro di Caravaggio dalla collezione personale di Roberto Longhi potesse passare quasi inosservato in una mostra, ma agli esordi degli anni Quaranta, nella percezione degli studiosi e del grande pubblico, il 600 è ancora un secolo nel cono d’ombra del Rinascimento.

Nel catalogo della mostra Alfred H. Barr dedicava una delle sue celebri mappe concettuali alle concatenazioni e alle derivazioni stilistiche della pittura italiana (fig. 1). Nello schema, assiepato di occorrenze per la pittura del Rinascimento, i nomi di Orazio Gentileschi, Gian Lorenzo Bernini, Caravaggio, Guercino e Bernardo Cavallino orbitano diradati in uno spazio vuoto che si estende fino a Tiepolo.

Riempire lo spazio dedicato all’età del Barocco, che via via nel corso del Novecento si popola di artisti maggiormente conosciuti, di scelte di collezionisti che assiepano le sale d’asta e saturano le sale dei musei è lo scopo di questo progetto, che la Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo ha inaugurato nel 2021.

Su cosa si appoggiano i nostri studi e la nostra concezione critica del Barocco? Da dove sgorga il nostro immaginario visivo sulla cultura figurativa del Sei e del Settecento? Cosa induce ad assicurare previsioni di successo per qualsiasi manifestazione espositiva, reale o virtuale, si concentri oggi su queste cronologie?

Variare l’angolazione prospettica dei luoghi e delle latitudini, quella dell’orizzonte visivo del museo e dell’osservatorio vivace e ricettivo delle collezioni americane a partire dagli anni Venti del secolo passato, può restituire forse qualche riflessione in più per rispondere a questi quesiti.

Per farlo abbiamo scelto di intraprendere una via che si avventurasse anche sui sentieri più aperti della divulgazione: questo blog vuole essere un esperimento di comunicazione della nostra ricerca, dei suoi luoghi e dei suoi protagonisti.

La denominazione del progetto, che racchiude in sé tanti interrogativi diversi, è un omaggio alla mente inquieta di Sandra Pinto, che è stata una delle più avvertite museologhe del nostro tempo, nell’auspicio che possa costituire una stella polare per le nostre ricerche.

Pietro Rotari e le sue “passioni”

by |24 Giugno 2024|Categorie: Barocca-mente|tag = , , , , , , , |

Nel post di oggi di Barocca-mente si indaga la fortuna novecentesca del pittore veronese Pietro Antonio Rotari (1707-1762), i cui sensuali ritratti di fanciulle – le cosiddette “passioni” – lo resero famoso a livello internazionale.

Mito e propaganda alla mostra di Venezia del 1937

by |27 Maggio 2024|Categorie: Barocca-mente|tag = , , , , , , , , |

Nel 1937, la mostra "Le Feste e le Maschere Veneziane" a Ca' Rezzonico utilizzò il mito della Serenissima come strumento di propaganda fascista. L'esposizione, che celebrava le antiche cerimonie veneziane sottolineando il dominio della città sull’Adriatico, è raccontata in questo nuovo post.

Il Neorococò all’alba del Novecento

by |20 Maggio 2024|Categorie: Barocca-mente|tag = , , , , , , , , |

Il nuovo post di Barocca-mente racconta la fortuna del Neobarocco e del Neorococò all'Exposition de l'Art russe, tenutasi a Parigi nel lontano 1906.

Traslocare salotti (di porcellana)

by |6 Maggio 2024|Categorie: Barocca-mente|tag = , , , , , |

Il boudoir cinese di Maria Amalia di Sassonia, capolavoro dell'arte del Settecento, composto da 3000 pezzi di porcellana, è ricostruito integralmente nel 1957 a Capodimonte. Qual è la sua storia?

Su il sipario per il Settecento

by |29 Aprile 2024|Categorie: Barocca-mente|tag = , , , , , , , |

In occasione del bicentenario dalla nascita di Carlo Goldoni, il Museo Correr celebrò il grande commediografo veneziano con una mostra temporanea che si trasformò in una parte fondamentale dell'allestimento permanente del museo.

Rubens in Siberia

by |22 Aprile 2024|Categorie: Barocca-mente|tag = , , , , , , , , , , , , , , , , , |

Nel post di oggi Bella Takushinova ci introduce la curiosa vicenda di un dipinto seicentesco proveniente da un piccolo museo provinciale russo e raffigurante la Maddalena penitente, un’opera recentemente attribuita a Peter Paul Rubens e al suo prolifico atelier di Anversa.

Un conoscitore di mobili (e non solo) alla corte dei Medici

by |15 Aprile 2024|Categorie: Barocca-mente|tag = , , , , , |

Un'intervista esclusiva per Barocca-mente: Alvar González-Palacios dialoga con Bruno Carabellese sulla mostra del 1974 "Gli ultimi Medici: il tardo Barocco a Firenze".

Raccontare i restauri negli anni Cinquanta

by |25 Marzo 2024|Categorie: Barocca-mente|tag = , , , , |

Negli anni Cinquanta a Napoli una serie di mostre didattiche restituisce al pubblico l'attività di restauro intrapresa dalla Soprintendenza alle Gallerie della Campania, presentando molte opere del Seicento e del Settecento. Ce ne parla Sara Concilio in questo post.