Sezione 7: Torino 1715-1740. Per una galleria dei maestri delle Scuole d’Italia
Filippo Juvarra giunse a Torino con la nomina a primo architetto regio nel 1714, dopo un decennio vissuto a Roma dove si era confrontato con la realtà artistica della città antica e moderna ed era entrato nel vivo dell’esperienza arcadica nella cerchia del cardinale Ottoboni. Nei vent’anni di attività torinese (1714-1735) l’architetto fu investito della regìa di un progetto culturale unitario di rinnovamento che coinvolse le residenze reali, gli edifici per l’amministrazione dello Stato e le chiese. Con visione integrata e coordinata intervenne negli appartamenti regi e nei progetti degli altari per allestire una straordinaria esposizione di arte contemporanea, una “galleria dei migliori maestri delle scuole di Italia”.
La scuola napoletana e la scuola veneziana
Nel Castello di Rivoli l’architetto mise a paragone la scuola napoletana rappresentata da Francesco Solimena (in mostra La cacciata di Eliodoro dal Tempio) con quella veneziana, illustrata da Sebastiano Ricci (in mostra Il ritrovamento di Mosè). Entrambi vengono riproposti anche nelle chiese: Solimena in San Filippo a Torino (in mostra Solimena, San Filippo Neri che raccomanda la Città di Torino al Bambin Gesù), e Ricci a Venaria nella cappella di Sant’Uberto.
Francesco Trevisani e Sebastiano Conca
A questi si aggiungevano Francesco Trevisani e Sebastiano Conca (in mostra Conca, Sacra Famiglia col Padre Eterno, lo Spirito Santo e angeli), esponenti della scuola romana e del più stretto entourage del cardinale Ottoboni. Sono anni questi di intensa attività: il torinese Claudio Francesco Beaumont, formatosi a Roma con Trevisani a spese della corte sabauda, è attivo non solo per il cantiere di Rivoli, ma anche per la Basilica di Superga (in mostra La visione mistica della beata Margherita di Savoia) dove la sua pittura dialoga con quella di Ricci e con le pale d’altare marmoree di Bernardino Cametti e Agostino Cornacchini.
I cantieri dei palazzi
Dal 1731 lavora in Palazzo Reale a Torino sotto la committenza del nuovo re Carlo Emanuele III e la regia di Juvarra che qui poté, finalmente, concretizzare il progetto avviato a Rivoli: la realizzazione di una galleria dei maestri delle Scuole d’Italia. Contemporaneamente si portavano avanti i lavori per la Palazzina di caccia di Stupinigi e Villa della Regina che, vista la collocazione fuori porta e la destinazione di svago, si aprivano al pittoresco e a una pittura dove tutto assumeva un taglio da teatro e i colori vibravano di atmosfere naturali (in mostra da Roma, Palazzo del Quirinale, ma creati per Villa della Regina: Corrado Giaquinto La partenza di Enea da Cartagine e Venere consegna le armi ad Enea).