Sezione 1: Disegnare dai grandi maestri
La prima sezione della mostra Sfida al Barocco, intitolata Disegnare dai grandi maestri, raccoglie un’antologia di esercizi di copia realizzati tra il 1680 e il 1750 e permette di intercettare la reazione degli artisti di generazioni e provenienze diverse, rivelando così la varietà nella selezione dei modelli e il grado personale di rielaborazione di ciascuno. L’esercizio della copia era praticato con assiduità non solo dai giovani che si avvicinavano all’arte, ma anche dai maestri affermati che così continuavano nello studio e si mettevano in sfida con gli esempi del passato.
Bouchardon, Boucher, i fratelli Collino…
Gli allievi dell’Accademia di Francia residenti nella sede romana dell’istituzione francese per completare la loro formazione e lavorare per il re (pensionnaires), si dedicavano alla copia dell’antico e disegnavano da Raffaello, come si vede nei disegni dello scultore Edme Bouchardon, in mostra negli spazi della Citroniera delle Scuderie Juvarriane con la sua bellissima Testa di Venere dalla Loggia di Psiche.
Roma era il luogo privilegiato per il confronto con i marmi antichi – come testimonia il disegno dell’Antinoo Albani dei torinesi fratelli Collino – e con i grandi maestri – qui esposto il disegno di autore anonimo dall’Incontro fra Attila e Leone Magno di Alessandro Algardi.
Parigi lavora anche sulla propria individualità e indipendenza dall’antico guardando alle radici nordiche, come dimostra il disegno di Boucher da un supposto Rembrandt.