Borsista 2016

Massimo Colella si è diplomato in Discipline Filologiche e Linguistiche Moderne presso la Scuola Normale Superiore di Pisa con un lavoro di licenza dal titolo «Ma uno si specchi in quel ch’ebbe a seguire». La riscrittura della fabula ovidiana di Narciso nelle Trasformationi di Lodovico Dolce (2014). Si è laureato in Lingua e Letteratura Italiana presso l’Università di Pisa con una tesi dal titolo «Trasmutarmi in ogni forma insolita mi giova». Metamorfosi e memorie ovidiane nella Gerusalemme Liberata (2013). Si è addottorato in Italianistica con una tesi dal titolo «Una medesma scelerata notte / il fin serà de dui miseri amanti». Riscritture e transcodificazioni del mito ovidiano di Piramo e Tisbe dal XIV al XVIII secolo (Univ. Bonn, Firenze, Paris-Sorbonne; 2017).

Ha all’attivo numerose pubblicazioni e vanta diversi riconoscimenti. Ha partecipato al Gruppo di Ricerca della Scuola Normale Superiore di Pisa sulle Accademie e sui Centri Culturali del XVII secolo, coordinato dal prof. Davide Conrieri (2011-2013).

Nel 2016 è risultato vincitore di una delle Borse di Alti Studi della Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura e sta svolgendo una ricerca che mira ad indagare in primis le modalità di fondazione e funzionamento, i precipui caratteri e le attività dell’accademia letteraria sabauda, fondata nel 1677 o nel 1678 e scioltasi con ogni probabilità alla morte di Maria Giovanna Battista, nel 1724, attraverso il reperimento, lo studio e l’analisi storico-filologica, formale-stilistica e tematico-contenutistica dei documenti e dei testi di vario tipo (manoscritti e a stampa) ad essa correlati.

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