Giuseppe Dardanello è professore ordinario di Storia dell’arte moderna presso l’Università degli Studi di Torino. I suoi studi muovono dalla storia dell’architettura e della progettazione architettonica e sono scaturiti in importanti affondi sulle collezioni di disegni di ornato e di architettura, che hanno trovato un fondamentale terreno di riscontro negli studi condotti sulle residenze sabaude. Tra i maggiori esiti di queste ricerche è la mostra I trionfi del Barocco. Architettura in Europa 1600-1750, curata insieme a Henry A. Millon nel 1999 nelle sedi di Stupinigi, Montreal, Washington, Marsiglia, nonché le campagne di ricerca storica e di rilievo architettonico funzionali a predisporre i progetti di restauro per la facciata e lo scalone juvarriani di Palazzo Madama, per Palazzo Carignano, per la Cappella della Sindone e per la chiesa della Missione a Mondovì.

I più recenti interessi scientifici riguardano da un lato contestualizzare gli scambi figurativi tra pittori e scultori attivi in Piemonte in rapporto ai centri di elaborazione del gusto contemporaneo di Roma e Parigi (Sculture nel Piemonte del Settecento, 2005), dall’altro i rapporti e le reciproche influenze tra pittura, architettura e ornamentazione, indagati ponendo a confronto l’attività di architetti e pittori con una spiccata sensibilità per i valori spaziali dell’immagine, quali Andrea Pozzo, Guarino Guarini, Filippo Juvarra e Bernardo Vittone. Ne sono esito ad esempio i volumi Sperimentare l’architettura (2001) e Disegnare l’ornato (2007), curati per la collana “Arte in Piemonte”; i contributi sull’architettura nel Piemonte Sabaudo per la Storia dell’architettura italiana Electa nei volumi sul Settecento (2000) e sul Seicento (2003); e gli studi condotti per il catalogo dei disegni e dei cantieri guariniani con Susan E. Klaiber (Columbia University) e in collaborazione con Henry Millon (MIT) e Werner Oechslin (Politecnico di Zurigo) per il Seminario Internazionale sull’architetto teatino promosso dal Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio (2002), sfociati nella monografia su Guarino Guarini (2006).

Per il Programma di Studi sull’Età e la Cultura del Barocco della Fondazione 1563 cura, con Michela di Macco il progetto Antico/Moderno. Parigi, Roma, Torino 1680-1750, nell’ambito del quale ha coordinato i gruppi di studio dedicati alle mostre sul barocco piemontese del 1937 e del 1963 e alle interviste ai protagonisti degli studi sul barocco. Nel 2020, ha curato insieme a Michela di Macco la mostra Sfida al Barocco. Roma, Torino, Parigi 1680 – 1750 (Reggia di Venaria). È curatore del primo Quaderno delle Borse e dei Premi, che raccoglie i contributi dei ricercatori vincitori del primo bando per Borse di Alti Studi della Fondazione 1563, dedicato a Cultura, arte e società al tempo di Juvarra (Leo S. Olschki Editore, 2018).

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