Cronistoria di un grande progetto: il programma di restauro

È tra le opere scelte per il percorso espositivo della “Sfida al Barocco” l’olio su tela di Jean-Siméon Chardin Gli Attributi delle Arti, restaurato in Francia, da Cinzia Pasquali, presso il celebre atelier parigino Arcanes.

Nelle immagini, le opere prima e dopo il restauro effettuato a Parigi presso l’atelier Arcanes.

L’apertura della mostra alla Citroniera juvarriana

In apertura della mostra piemontese, l’opera di Chardin, accanto alle tele di Pierre Subleyras, I Cinque Sensi (Gli Attributi delle Arti o Fantasia d’artista), e di Pompeo Batoni, l’Allegoria della Pittura, Scultura e Architettura, testimoniano i percorsi di ricerca della modernità che si sviluppano a Parigi e a Roma a cavallo tra Sei e Settecento. La tela di Jean-Siméon Chardin, manifesto artistico del giovane pittore, richiama qui il rifiuto della dipendenza dai modelli dell’antico e la vittoria dei moderni e dei modelli della contemporaneità.

L’OPERA

Jean-Siméon Chardin, Gli Attributi delle Arti, 1731, olio su tela, Parigi, Musée Jacquemart-André

La tela Gli Attributi delle Arti, di grande formato (140 x 220 cm), fu commissionata a Chardin dell’ambasciatore del re di Francia a Madrid, il conte Conrad Alexandre de Rothenbourg, per il suo palazzo parigino in rue du Regard insieme al suo pendant, Gli Attributi delle Scienze. Un busto in marmo poggia su un basamento decorato da un bassorilievo in terracotta su cui sono disposti fogli di carta arrotolati, una tavolozza con pennelli e un mazzuolo, attributi del pittore e dello scultore. A evocare i temi cari al pittore, la contrapposizione tra scultura antica, il busto in marmo, e moderna, il bassorilievo in terracotta. Tra gli elementi “esotici”, una pianta d’arancio e una scimmia, a simboleggiare l’ars simia naturae, richiama il tema dell’arte come imitazione della natura. Il dittico di Jean-Siméon Chardin (1699-1779) offre così una rappresentazione lucida e enciclopedica delle scienze e delle arti.

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