Sezione 4: Torino circa 1680. Alla ricerca di una identità moderna
Il percorso espositivo della mostra Sfida al Barocco fa tappa nella capitale sabauda. La quarta sezione “Torino circa 1680. Alla ricerca di una identità moderna” è il prologo della storia torinese, in parallelo a quella francese e a quella romana raccontate nel Primato della Istoria e nel Teatro degli stili. Sullo scorcio del Seicento, Torino è una “città nuova”, le sue condizioni storico-culturali di giovane stato di confine ne fanno un luogo unico per opportunità impensabili altrove.
Il programma di rinnovamento artistico e architettonico della corte sabauda
Intorno al 1680 la corte sabauda tenta di ridisegnare un’identità culturale, architettonica e figurativa all’altezza delle sue ambizioni politiche in uno scenario europeo. In quel momento però Torino non poteva contare su di una tradizione locale forte, veniva dunque a essere un luogo d’importazione artistica, una piazza in grado di offrire grandi possibilità di lavoro a pittori, scultori e architetti.
I disegni di Guarini, le tavole di Guidobono, Seiter, Pozzo
Arrivarono così le spettacolari architetture di Guarini – in mostra alla Reggia di Venaria Reale l’unico disegno superstite per la cappella della Sindone – e le fascinose prove di Bartolomeo Guidobono, di Daniel Seiter e di Andrea Pozzo, di cui si espone la Morte di san Francesco Saverio, una pala incendiata di colori e sentimenti che dello stile del pittore racconta le suggestioni romane, le influenze genovesi e lombarde, tutte ricomposte in una maniera originale e libera.