Sezione 2: Parigi 1680-1720. Il primato della Istoria
La storia sacra e quella profana sono in Francia terreno di sperimentazione. La scuola francese, nella stagione che interessa gli ultimi vent’anni del XVII e i primi venti del XVIII secolo, è presentata nella mostra Sfida al Barocco attraverso una selezione di opere di emblematici pittori e scultori d’oltralpe. Il primato della Istoria (Parigi 1680-1720) richiama così i grandi temi e i riferimenti che ne segnano il programma formativo e il percorso artistico. La sfida di pittori e scultori francesi in nome della modernità si nutre del confronto con i modelli italiani.
I modelli Le Brun e Coypel
Charles Le Brun, attraverso l’elaborazione di una raffinata teoria di rappresentazione delle passioni umane, arriva a formulare un complesso linguaggio pittorico, evocato in mostra dal modello per una delle scene della volta della Galleria degli Specchi di Versailles (La Franca Contea conquistata per la seconda volta, 1674). Antoine Coypel lavora su un’ampia varietà di modelli, combinandoli con una nuova sensibilità per il colore e una grande capacità narrativa, come si vede nella sua Susanna accusata di adulterio dai vecchioni, in mostra negli spazi della Citroneria.
Interferenze italiane in de La Fosse e Van Clève
Questa sezione dell’allestimento realizzato alla Reggia di Venaria Reale si sofferma inoltre sull’esperienza degli scultori francesi che si formano a Roma e sul loro interesse per i modelli pittorici italiani. Il modello per l’Apoteosi di San Luigi di Charles de La Fosse dimostra come il pittore avesse studiato intensamente Correggio e le sue cupole parmensi mentre Corneille Van Clève si ispira all’Annibale Carracci della Galleria Farnese per la sua scultura di Polifemo disperato per il rifiuto della ninfa Galatea.