Sezione 5: Parigi 1700-1730. Alle radici del colore e del pittoresco. Venezia e i maestri del Nord
Il passaggio di secolo, intorno all’anno 1700, segna un momento di svolta della cultura figurativa francese con la scoperta della pittura fiamminga e olandese da un lato, e del colore della pittura veneziana dall’altro. Si tratta di una nuova libertà di visione che rivitalizza tutti i generi in pittura. A questo tema è dedicata la quinta sezione del percorso di visita della mostra Sfida al Barocco, allestita negli spazi della Citroniera Juvarriana della Venaria Reale.
Le sperimentazioni di Largillière, Desportes, Chardin
I paesaggi di Nicolas Largillière (Parigi 1656-1746) e di François Desportes (Champigneulle 1661-Parigi 1743) appaiono caratterizzati da un nuovo modo di studiare la natura mentre le nature morte di Jean-Siméon Chardin (Parigi 1699-1779), come l’Anatra dal collo verde in mostra, testimoniano la ricerca di una verità nuda e stupefacente, che rivela pacatamente le cose e sospende il tempo, giocando sulla messa in scena di pochi elementi e su una selezionatissima gamma cromatica.
I divertimenti pittorici di Coypel
La riflessione sul colore innerva anche i divertimenti pittorici di Antoine Coypel (Parigi 1661-1722) che nel suo Sileno imbrattato di more dalla ninfa Egle (Reims, Musée des Beaux-Arts) riveste il modello dell’Allegoria del Vizio di Correggio (Collections des musées de France, Joconde) di una nuova pelle intensamente cromatica. L’opera fu commissionata nell’anno 1700 dal figlio di re Luigi XIV, per decorare gli spazi dei nuovi appartamenti del Castello di Meudon.