Paesaggio e natura (1680-1750)

Un indicatore fondamentale per l’analisi della variazione delle istanze culturali tra la fine del Seicento e la metà del Settecento è la rappresentazione del mondo naturale e del paesaggio. Il Seicento, secolo dei grandi approdi scientifici e della formulazione di canoni teorici di rappresentazione del naturale, sviluppa una dottrina dell’emendamento del dato di natura a fini migliorativi.

Con l’avanzare del fronte della modernità, nel Settecento la natura torna a esigere spazio e autorevolezza con esiti molto diversi, nei vari centri europei di produzione letteraria, filosofica, artistica, musicale, architettonica, dove le nuove istanze variamente si innestano, si compenetrano, si stemperano o si liberano rispetto alle sedimentazioni delle precedenti tradizioni.

Scadenza 22/07/2018 – Bando CHIUSO
Ricerche pubblicate
La borsa ha durata di un anno, a decorrere dal 1° gennaio 2019.

Per maggiori informazioni sul testo del bando si rimanda al sito web della Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo.

Dario Beccarini

Da Roma all’Europa. La fortuna del Paesaggio attraverso stampe e disegni (1680-1750)

Tutor: Francesco Grisolia

L’analisi degli artisti e delle loro opere contenuta nel volume offre un medium per comprendere la diffusione e l’evoluzione del paesaggio attraverso la grafica, dal 1680 al 1750. Inoltre, il testo si pone come uno strumento duttile, maneggevole, da accrescere e migliorare nel tempo. I disegni e le stampe visti, censiti e studiati, non sono che una parte infinitesimale di quell’immenso, silenzioso e pacifico esercito cartaceo che invase Roma, l’Italia e l’Europa tutta tra Sei e Settecento.

Un’armata composta da migliaia di opere che andavano conquistando collezionisti, conoscitori, mercanti, editori, artisti, viaggiatori e semplici curiosi, plasmando una nuova facies dell’Urbe, dei suoi monumenti, della campagna circostante, offrendo sempre nuove e diverse declinazioni del paesaggio e della storia dei luoghi raffigurati (reali o ideali). Tra i collezionisti, conoscitori, editori e stampatori discussi in questa sede vale la pena menzionare: Nicola Pio, Vincenzo Vittoria, Odoardo de Silva, Filippo Antonio Gualtieri, Silvio Valenti Gonzaga, i de’ Rossi e gli Andreoli. Così come, tra gli artisti, Gaspar van Wittel e Alessio de Marchis occupano una posizione di rilievo.

Un contributo alla ripresa degli studi dedicati ad un tema arduo e poliedrico, censendo e analizzando stampe e disegni conservati nel buio di album e boîtes, affinché la loro esistenza sia preservata, tutelata e valorizzata e la loro conoscenza possa essere accresciuta e diffusa il più possibile.

Il volume è pubblicato nella collana Alti Studi sull’Età e la Cultura del Barocco della Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo.

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Tavola da Pluche, Lo spettacolo della natura,

Alessia Castagnino

“Lo spettacolo della natura”. La divulgazione delle conoscenze sui fenomeni naturali nell’Italia del primo Settecento

Tutor: Rolando Minuti

Il saggio presenta una riflessione su una delle molteplici traiettorie lungo le quali, nell’Italia del Settecento, si sviluppano nuovi paradigmi di interpretazione dei fenomeni naturali, quella rappresentata dalla ricezione dello Spectacle de la Nature (Parigi, 1732-1750), opera dell’abate francese Nöel-Antoine Pluche.

Adottando una prospettiva teorica e metodologica di storia sociale e culturale delle traduzioni, il saggio si sofferma sulle principali versioni italiane dell’opera, analizzando le motivazioni alla base dei progetti editoriali e le strategie di adattamento testuale e paratestuale utilizzate; e si interroga sul contributo dato da editori e traduttori alla circolazione e rielaborazione delle idee di Pluche sulla divulgazione delle conoscenze sui fenomeni naturali.

Il volume è pubblicato nella collana Alti Studi sull’Età e la Cultura del Barocco della Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo.

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Giulia Daniele

“Vedute di ricreazioni in villa”. François Simonot alias Monsù Francesco Borgognone e il paesaggio in quadratura nella Roma ottoboniana (1689-1740)

Tutor: Raffaella Morselli

La ricerca getta nuova luce sulle dinamiche di diffusione tra Roma e Lazio, nella tarda era barocca, della pittura di paesaggio quale tema decorativo su larga scala, in accostamento alle architetture dipinte e a una sempre maggiore fascinazione per il trompe l’œil.

Più nello specifico, il lavoro si sofferma sull’analisi della vita e della carriera del famoso paesista francese François Simonot (1660-1731), anche noto come Monsù Francesco Borgognone, giunto a Roma da bambino con la famiglia. Prendendo dunque le mosse dall’analisi documentaria della prolifica attività di questo artista al servizio delle più importanti famiglie del tempo, il diffondersi dei ‘Saloni di vedute’ tra Roma e le ville suburbane è indagato su più ampia scala, ritessendo in particolare i legami intercorsi tra committenti e medesimi gruppi di maestranze.

Il volume è pubblicato nella collana Alti Studi sull’Età e la Cultura del Barocco della Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo.

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Camilla Pietrabissa

“Disegni di natura urbana”. L’immagine dei dintorni di Parigi all’inizio del Settecento

Tutor: Charlotte Guichard

Il saggio esplora il ruolo delle pratiche di disegno nella costruzione della percezione della natura urbana nella Parigi di primo Settecento. L’Autore mostra come la nozione di natura urbana emerse quando la città fu riunita alle campagne così che le aree suburbane divennero un nuovo spazio per pratiche scientifiche e artistiche: i dintorni.

Il disegno – un medium sia accessibile che portatile – era il presupposto di tutte le rappresentazioni della natura nella città e nei dintorni. Esaminare i disegni di natura urbana permette di riconciliare città e natura nella Parigi moderna. Il primo capitolo delinea una storia dell’idea di natura urbana, attraverso una storia dei limiti della città e poi un’analisi lessicale del termine “environs”. Il secondo capitolo introduce uno studio sociale dei disegni, cominciando dal rapporto con le stampe di tipo pedagogico. Il terzo capitolo offre una mappatura delle vedute, dell’uso di notazioni topografiche, e della creazione di motivi pittoreschi e rurali ricorrenti. Nelle appendici, un catalogo dei fondi esaminati nel saggio serve come strumento di ricerca all’interno dell’archivio poco esplorato delle visualizzazioni della natura urbana.

Il volume è pubblicato nella collana Alti Studi sull’Età e la Cultura del Barocco della Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo.

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Elisa Spataro

Il Cours de peinture di Roger de Piles. La teoria della pittura di paesaggio nel primo Settecento

Tutor: Valter Curzi

Il saggio prende in esame le teorie artistiche e la pratica della pittura di paesaggio incluse da Roger de Piles nella sua ultima opera, il Cours de peinture par principes pubblicato a Parigi nel 1708 quando, in qualità di Consigliere Onorario dell’Académie, fu il principale oratore e teorico dell’istituzione francese.

Viene analizzato un inedito manoscritto della Biblioteca Laurenziana di Firenze, che permette di mettere definitivamente in evidenza il legame tra la genesi del Cours de peinture e l’attività accademica e didattica di de Piles in quegli anni.

Il capitolo sulla pittura di paesaggio del Cours de peinture è qui oggetto di un’analisi sistematica, che rivela le opere e le fonti conosciute e usate da de Piles, facendo luce sulla circolazione degli apografi leonardeschi del Trattato della pittura in Francia all’inizio del XVIII secolo. La teorizzazione dello studio della natura attraverso l’osservazione e la conoscenza scientifica degli elementi e dei fenomeni, introdotta da de Piles, viene presa in considerazione come passo fondamentale verso la ripresa diretta del paesaggio en-plein air, che si affermerà nella pratica artistica della seconda metà del Settecento.

Il volume è pubblicato nella collana Alti Studi sull’Età e la Cultura del Barocco della Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo.

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